Monumento ai caduti donato dalla FEB al Comune di Montese |
Il fronte sugli Appennini
Agli inizi di novembre, dopo i primi contatti con i tedeschi in Garfagnana, i brasiliani vengono trasferiti nella valle del Reno, dove trovano ad attenderli un nemico a loro del tutto sconosciuto: l’inverno dell’Appennino. Con il quartier generale a Pistoia, la F.E.B. partecipa a tutte le operazioni destinate a sfondare il fronte a cavallo della statale 64 Porrettana. Nonostante le dure perdite e la stagione rigida, i brasiliani riescono a strappare ai più esperti tedeschi importanti postazioni tattiche. Sulla strada che dal monte Castello, Castelnuovo, Montese e Zocca li condurrà, alla fine dell’aprile 1945, fino a Fornovo, Alessandria e Torino, la divisione conta 475 morti e 2.738 feriti.
La F.E.B. in Italia
La F.E.B. adotta uno stemma particolare raffigurante un cobra che fuma.
Il riferimento è ad un discorso di Vargas nel quale il presidente aveva affermato: “È più facile che un serpente fumi che il Brasile entri in guerra”. Invece il serpente fumerà con destinazione l’Italia.
I fanti brasiliani, al comando del generale João Baptista Mascarenhas de Moraes, arrivano in Italia via mare nell’estate del 1944 in 5 scaglioni successivi e vengono inseriti nel IV corpo della V Armata americana.
La F.E.B. nella Valle del Reno
Nei primi giorni del novembre 1944, la F.E.B. dalla Garfagnana viene trasferita sul fronte di guerra della valle del Reno, al fianco degli americani. Durante l’inverno, sugli Appennini la F.E.B. trova temperature molto rigide, con neve, umidità e continui attacchi da parte del nemico, che cerca di minare la resistenza fisica e psicologica delle truppe brasiliane non abituate alle basse temperature e già provate da più di tre mesi di combattimenti al fronte. Tra il 24 novembre e il 12 dicembre 1944 i soldati brasiliani partecipano ai vani attacchi al monte Castello, uno dei capisaldi delle difese tedesche.Tutti i tentativi falliscono, così come quelli aventi come obiettivo il monte Belvedere: brasiliani e americani lasciano sul terreno molti caduti. Solo l’arrivo della 10a Divisione da Montagna statunitense, addestrata ed equipaggiata per la guerra in montagna, metterà fine a questa situazione di stallo.
Il fronte sul Monte Belvedere
Fallito lo sfondamento della Linea Gotica da parte alleata, a fine settembre 1944 i tedeschi si posizionano sui crinali che dal monte Belvedere corrono, in direzione nord-est, alla sinistra del fiume Reno, controllando la Statale 64, arteria fondamentale per proseguire verso Bologna ed il nord Italia. Il fronte resta fermo per sei lunghi mesi durante i quali l’Appennino tra il Reno ed il Panaro viene sconvolto dalla guerra con tragiche sofferenze per la popolazione civile.