10 luglio 1943. Gli sbarchi degli alleati in Sicilia |
La Linea Verde
La Linea Verde più conosciuta come Linea Gotica
Il feldmaresciallo Kesselring, comandante delle armate tedesche in Italia, mette in atto fino all’ultimo la tattica della cosiddetta “ritirata combattuta”, che consiste nell’infliggere il maggior numero di perdite al nemico per poi indietreggiare sulla successiva linea di resistenza. Dopo la liberazione di Firenze i tedeschi si attestano sulle difese appenniniche della Linea Gotica, l’ultimo ostacolo della Campagna d’Italia che bloccherà per otto mesi l’avanzata alleata. La fascia di sbarramento si estende dalle difese costiere tra Massa e La Spezia fino al versante adriatico con gli approntamenti tra Pesaro e Rimini. Il comando alleato tra la fine di agosto e la metà di settembre 1944 dà il via alle operazioni di attacco alla Linea Gotica. I tedeschi riescono però a contenere gli attacchi e l’offensiva anglo-americana, a fine ottobre, si arresta a pochi chilometri da Bologna.
La sosta invernale
Con il sopraggiungere del maltempo e l’esaurirsi dell’offensiva, il fronte della Gotica si trasforma in un interminabile incubo per i soldati, per la popolazione e, soprattutto, per i partigiani che, dopo il cosiddetto “Proclama Alexander” trasmesso alla radio il 13 novembre 1944 che rende pubblica la sospensione delle operazioni, diventano più facilmente preda dei tedeschi, da quel momento liberi di intensificare le rappresaglie.
La Liberazione
Dopo la sosta invernale, riorganizzate le truppe, nel mese di aprile 1945 gli alleati lanciano l’offensiva finale contro i tedeschi su tutto il fronte. Il 21 aprile Bologna, già insorta e sgombrata dai tedeschi, vede l’ingresso dei polacchi e dei bersaglieri italiani del “Friuli”. Il 25 aprile 1945, il CLNAI ordina l’insurrezione generale in tutto il nord Italia: le colonne tedesche in ritirata vengono attaccate ovunque. Il 2 maggio cessano le ostilità sul fronte italiano.
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