Castelluccio è la frazione più estesa del comune di Montese. I fitti boschi della Selva e della Moscheda furono rifugio, fin dalla primavera 1944, di partigiani e renitenti. Posto sulle pendici nord del monte Belvedere, baluardo difensivo dell’ultima Linea Gotica (Linea Verde II), il paese fu poi occupato nei mesi estivi dai tedeschi, impegnati a fortificare i crinali in vista dell’arrivo da sud delle armate alleate.
La presenza tedesca in un territorio che pullulava di partigiani provocò ripetuti scontri, ai quali seguì un grosso rastrellamento in agosto e alcune rappresaglie contro i civili da parte degli occupanti. Da ricordare l’esecuzione, avvenuta in paese il 1o ottobre ’44, di tre giovani, fra cui il partigiano della brigata Giustizia e Libertà “Napoleon” (Jacques Lapeyrie).
Per la sua posizione prossima alle linee tedesche, Castelluccio dovette subire continui bombardamenti aerei e frequenti colpi da parte dell’artiglieria alleata, specie nei giorni dei ripetuti assalti americani al monte Belvedere negli ultimi mesi del 1944. In occasione dell’attacco decisivo, avvenuto il 19 febbraio 1945 all’avvio dell’Operazione Encore, il paese fu sotto il fuoco intenso dell’avanzata americana, con distruzioni e vittime civili. Dopo la presa del Belvedere i tedeschi si ritirarono anche da Castelluccio, mentre i “mountaineers” statunitensi proseguirono l’avanzata verso nord-est.