Il monte Belvedere è la vetta più alta (1.140 m. slm.) dello spartiacque tra le valli del Reno e del Panaro. Caposaldo d’importanza strategica fin dall’antichità, sede di un castello oggi scomparso, sulla seconda Linea Gotica (Linea Verde II) rappresentò uno dei principali baluardi difensivi tedeschi, dove la 232a divisione resistette per tutto l’autunno-inverno 1944-’45 ai ripetuti attacchi di americani e partigiani.
Soltanto il mattino del 20 febbraio 1945, dopo l’avvio dell’Operazione Encore (l’offensiva alleata per liberare i crinali a nord della statale 64 Porrettana), i “mountaineers” americani del 3o battaglione dell’85o reggimento della 10a Divisione da Montagna e riuscirono, dopo un’aspra battaglia, a cacciare i tedeschi dalla vetta. Il monte Belvedere era stato già conquistato per alcune ore nel novembre ‘44 dai partigiani della Divisione Modena Armando che dovette poi ritirarsi date le forze insufficenti a mantenerne la posizione.