Il professor Salvatore Pincherle, matematico ebreo, la cui famiglia si rifugiò nel montesino |
70° Anniversario della liberazione e fine della seconda guerra mondiale
NOTIZIE IN BREVE
IL 5 DICEMBRE IL COMUNE DI SANTA ROSA IN BRASILE HA INAUGURATO UN QUARTIERE DENOMINATO "MONTESE"
IN ONORE DEI VALOROSI "PRACINHAS"
CHE COMBATTERONO E SI SACRIFICARONO PER LIBERARE IL NOSTRO COMUNE
...la battaglia di Montese
fu la vittoria più sofferta
e impegnativa che la FEB,
ebbe nella campagna d’Italia.
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Due ex-combattenti, Cabo Serafim Pereira do Amarante, di 89 anni, |
IL COMUNE DI MONTESE
RINGRAZIA GLI AMICI BRASILIANI
PER QUESTO OMAGGIO
ALLA MEMORIA COMUNE
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Conferimento della cittadinanza onoraria ai reduci della F.E.B.
Il Consiglio Comunale di Montese nella seduta del 30 settembre 2002 con delibera n° 45 ha conferito ai reduci della F.E.B. la "Cittadinanza Onoraria del Comune di Montese" e una delegazione, guidata dal Sindaco Luciano Mazza, nel mese di Aprile del 2003 si è recata in Brasile per eseguire la consegna degli attestati ai reduci.
In tale occasione molto significativa è stata la consegna della cittadinanza onoraria al Dott. Raimundo Nonato Ximenes, fondatore del Bairro di Montese a Fortaleza.
Monumento a Max Wolff Filho
Aprile 2001. Un nome da ricordare fra i combattenti della F.E.B. è quello del Sergente pluridecorato Max Wolff Filho che trovò la morte, a 33 anni, il 12 aprile 1945, alla vigilia dell'attacco decisivo a Montese, in località Casa Serretta di Maserno.
Era nato a Rio Negro nell'anno 1912, da padre emigrato da Vienna e naturalizzato brasiliano; la madre era Dona Etelvina Pacheco.
Max Wolff era un volontario venuto in Italia con la F.E.B. e comandava una pattuglia di 19 uomini del 1° battaglione dell'll° Reggimento che formava il "plotone speciale S.S. " così nominato per l'aggressività e l'audacia in combattimento, sempre pronto alle azioni più difficili e pericolose.
Di grande forza fisica e morale, Wolff era definito dai soldati brasiliani 'O Carinhoso' (cioè amabile) e, per il suo coraggio già in vita era considerato un eroe ed era soprannominato "Re delle pattuglie".
Postazioni della Lastra Bianca e Montello
La conquista di Montese presentò notevoli difficoltà poiché i punti strategici, come le postazion della Lastra Bianca e del Montello, dominavano tutto il paese.
Le postazioni difensive delle truppe tedeschi della Lastra Bianca e del Montello, poste sui promontori che dominano il Capoluogo, sono stati recuperate a partire dall'anno 1999 nell'ambiti del progetto regionale Linea Gotica.
Successivamente, nell'anno 2003, l'Amministrazione Comunale ha effettuato un significativo intervento di valorizzazione che ha riguardato tra l'altro la segnaletica didattica, la sistemazione e la sicurezza dei sentieri e la ricostruzione del ricoveri basata su testimonianze di civili e documenti militari. Sono così visibili, oggi, le postazioni per le mitragliatrici e i mortai, gli appostamenti, le trincee gli osservatori, i ricoveri e i posti di comando.
Le postazioni erano uno dei sistemi difensivi che le truppe tedesche avevano realizzato a partire dall'inverno del 1944, sfruttando la natura impervia della zona, particolarmente ricca di cavità naturali e pareti rocciose, che ben si prestava ad interventi quali scavi e successive mimetizzazioni con legname, foglie e pietre ricavate dalle case distrutte. Erano tutte ben coperte per proteggerle dagli eventi atmosferici e per nasconderle alla vista del nemico e da eventuali incursioni aeree.
Comunicavano tra di loro e con il Comando tramite collegamenti telefonici.
Erano state create appositamente a difesa del caposaldo del Montello, di cui facevano parte anche il Monte Buffone e Ca' Ferdinando, ed erano talmente robuste, mimetizzate e defilate, che nonostante i colpi d'artiglieria della Forza di Spedizione Brasiliana, che attaccò incessantemente le postazioni a partire dal 15 aprile, non permisero la conquista di tali vette che furono poi abbandonate il 18 aprile 1945.